Poker: tempi duri per i circoli
La giornata di ieri passera' alla storia, per quanto riguarda la legislazione in materia di giochi. E' stato approvato - in via definitiva - dalla Camera il DL Comunitaria 2008, nel quale sono presenti diverse e rivoluzionarie novità nel poker online, e in genere in tutti i settori del gioco. Il disegno di legge, pensato ed emendato diverse volte, e dedicato principalmente a reperire fondi per me zone terremotate dell'Abruzzo (ne parlavamo - tra l'altro - qui), va a tracciare alcune strade maestre.
Nuove licenze per i giochi a distanza verranno rilasciate, nuove lotterie verranno lanciate, nuove tipologie di slot - dette videolotterie - riempiranno le sale, nuovi giochi a distanza andranno a congestionare un mercato sempre più ricco (ci si potrà persino giocare il resto della spesa al supermarket...)
Ma le novità che ci interessano più da vicino sono altre. Innanzitutto la più "grossa": è stato dato il via lbera al "cash game" online ("raccolta di giochi di carte organizzati in forma diversa dal torneo"). Si tratta della novità più importante da un anno e mezzo a questa parte, ovvero da quando fu legalizzato, per la prima volta in Italia, il poker online. Il tanto vituperato cash game diventa dunque legale: i tempi ed i modi non sono ancora chiari, e per parlarne con cognizione di causa bisognerà attendere l'emanazione di tutti i regolamenti attuativi. Presumibilmente però, entro fine anno potrebbero partire le prime sperimentazioni. Quello che è certo è il prelievo che lo Stato tratterrà per sè, ovvero il 20% delle entrate al netto delle vincite.
La seconda novità, che tocca direttamente noi appassionati di poker, è l'istituzione del famigerato "portale unico". Gli utenti che vorranno accedere ai giochi online (tra i quali ovviamente il poker) potranno farlo solo dopo essersi registrati al sito dell'Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato (AAMS). Da lì, potranno dirigersi sull'operatore di loro gradimento. Questo provvedimento è stato - nei mesi scorsi - fortemente avversato da pressochè tutti gli operatori legali del poker italiano, in quanto fortemente limitante da un punto di vista del marketing. Vedremo se e quanto tale provvedimento verrà emendato.
L'ultima - infausta - notizia riguarda il poker "live": è stata "di fatto" decretata la fine dei circoli di poker. Sono state tutte confermate le limitazioni proposte in passato: tetti di buy-in bassi, esclusione del fine di lucro e della modalità rebuy, limitazione ad un solo torneo allestito al giorno - non solo nel medesimo circolo ma anche nella stessa città!
Già i suddetti elementi sarebbero sufficienti a scoraggiare gli attuali responsabili dei tantissimi circoli di poker sparsi per lo Stivale, ma la nuova norma non si ferma qui: l'organizzazione di eventi come "tornei di poker" verrà permessa solo a "soggetti titolari di concessione per l'esercizio e la raccolta di cui al comma 11", ovvero le stesse licenze che servono per il gioco online. All'infuori di ciò, serviranno un mucchio di quattrini: chi infatti fosse sprovvisto di licenza, ma volesse ottenere l'autorizzazione statale all'organizzazione di tornei, dovrà presentarsi con una fidejussione bancaria da 1,5 milioni di €, o dimostrare di essere intestatario di analoga licenza rilasciata da un qualunque paese della Comunità Europea, e di aver fatturato una cifra analoga a quella succitata in un periodo minimo fissato in un biennio.
Nonostante ciò, forse non è ancora detta l'ultima parola. Lunghe trattative sono ancora in corso per cercare di salvare il futuro dei circoli, anche se l'impresa appare oggi difficile. Se il panorama rimarrà quello prospettato dalle norme approvate ieri, si può forse ipotizzare una progressiva sinergia tra le poker rooms online e i circoli, che magari ne potrebbero diventare le "interfacce" live, per tornei speciali a qualifica online, o semplicemente come ulteriore canale di promozione.
Sarebbe forse il male minore, o probabilmente è l'unica speranza di poter continuare a giocare a poker anche fuori dai casinò...
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